Il Sap di Rimini accoglie con soddisfazione il nuovo decreto sicurezza
Un risultato atteso da tempo – Il Sindacato autonomo di polizia (Sap) di Rimini ha espresso pubblicamente la propria soddisfazione per l’approvazione del nuovo decreto sicurezza, recentemente varato dal governo. In una nota ufficiale, il sindacato sottolinea come il provvedimento contenga misure concrete e attese da anni dagli operatori delle forze dell’ordine. “È un passo avanti importante – si legge nel comunicato – per la tutela di chi ogni giorno lavora in prima linea per la sicurezza del Paese”.
Le novità introdotte dal decreto – Tra i punti qualificanti del decreto, evidenziati dallo stesso Sap, figurano l’implementazione delle bodycam, l’estensione dell’uso del taser, maggiori tutele per il personale in servizio e una più incisiva strategia di contrasto alla criminalità. Misure che, secondo il sindacato, rispondono a esigenze reali e documentate sul campo, e che potranno migliorare sia la sicurezza degli operatori che la trasparenza nei rapporti con i cittadini.
Dalla “spy pen” alle bodycam: un lungo percorso – Il Sap rivendica con orgoglio un ruolo attivo nel percorso che ha portato all’introduzione di strumenti tecnologici di tutela e controllo. Già nel 2013, il sindacato aveva lanciato l’iniziativa della “spy pen”, una piccola telecamera da applicare alla divisa, come simbolo della necessità di documentare in maniera oggettiva le attività delle forze dell’ordine. Quella che allora sembrava una proposta provocatoria si è rivelata il punto di partenza di un cambiamento strutturale.
Le parole del segretario provinciale Salvatore Giglia – Salvatore Giglia, segretario provinciale del Sap di Rimini, ha commentato con orgoglio l’approvazione del decreto: “È il frutto di battaglie sindacali portate avanti con coraggio e visione, anche quando sembravano impopolari. Oggi quelle battaglie diventano legge”. Per Giglia, il decreto rappresenta non solo una risposta concreta alle richieste della base, ma anche il riconoscimento del lavoro svolto da chi ha creduto nella necessità di riforme a tutela della legalità.
Tutele e strumenti per chi è in prima linea – Il Sap sottolinea come il decreto non sia solo un insieme di norme tecniche, ma un segnale politico e istituzionale forte. Garantire agli operatori strumenti adeguati e moderni per affrontare situazioni complesse è fondamentale, non solo per la loro incolumità, ma anche per consolidare il rapporto di fiducia tra cittadini e forze dell’ordine. Le bodycam e i taser, ad esempio, sono visti come strumenti di equilibrio e trasparenza, in grado di prevenire abusi e contestazioni.
Una visione che guarda al futuro – Il sindacato guarda avanti, con la convinzione che questo decreto possa rappresentare solo l’inizio di una nuova stagione per la sicurezza pubblica. “Servono investimenti continui, aggiornamento tecnologico e formazione costante”, ribadisce il Sap. L’obiettivo è costruire una polizia moderna, efficace, protetta e rispettata, in grado di affrontare le sfide di una società in continua evoluzione.
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