Una mostra riscopre Giovan Battista Trotti, detto il Malosso

Il Malosso in mostra tra Piacenza e Cremona: un viaggio nell’arte del tardo Cinquecento

Un maestro ritrovato – Giovan Battista Trotti, noto come il Malosso, è una figura chiave del panorama artistico del tardo Cinquecento italiano. Attivo tra Cremona, Piacenza e Parma, si distinse per una straordinaria versatilità stilistica, capace di adattarsi alle esigenze di corte e di committenze religiose. La mostra Il Cavalier Malosso. Un artista cremonese alla corte dei Farnese intende restituire al pubblico l’ampiezza della sua produzione, grazie a un progetto espositivo articolato in due sedi: i Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza e il Museo Diocesano di Cremona.

Due città, due anime dell’artista – L’esposizione si sviluppa in due percorsi complementari, ciascuno dedicato a un aspetto della carriera del Malosso. A Cremona, sua città natale, il focus sarà sull’attività giovanile e sugli esordi nell’ambito del manierismo lombardo. A Piacenza, invece, il percorso si concentrerà sul suo rapporto con la corte dei Farnese, in particolare sul periodo di piena maturità artistica, quando l’artista ricevette importanti commissioni per decorazioni pubbliche e opere religiose di grande rilievo.

Trittico Salazar: un capolavoro ricomposto dopo secoli. L’arte del Malosso tra i capolavori di Piacenza e Cremona. La pittura del Malosso torna protagonista in Emilia e Lombardia. Il Cavalier Malosso in mostra: un artista da riscoprire.
Il Malosso in mostra: un viaggio nel tardo Cinquecento.

Il ritorno del Trittico Salazar: un capolavoro ritrovato

Il ritorno del Trittico Salazar – Il cuore della sezione piacentina della mostra, visitabile dal 10 aprile al 13 luglio 2025, sarà il cosiddetto Trittico Salazar. L’opera, datata 1595, è composta da un pannello centrale raffigurante l’Adorazione dei pastori, oggi conservato presso la Banca di Piacenza, e da due ante laterali, con le figure di san Sebastiano e san Diego d’Alcalà, recentemente riemerse sul mercato antiquario. Il ricongiungimento del trittico rappresenta un evento eccezionale, frutto della sinergia tra istituzioni pubbliche e private.

Un esempio di collaborazione virtuosa – Il ritrovamento delle due ante laterali del trittico è stato possibile grazie all’impegno congiunto della Banca di Piacenza, degli Amici dell’Arte di Piacenza e del supporto del Museo Diocesano di Cremona. Questa collaborazione ha permesso non solo di ricostruire un’opera fondamentale, ma anche di avviare un dialogo culturale tra due città che condividono una parte importante del patrimonio artistico del Malosso. L’esposizione si configura così come un modello virtuoso di cooperazione interistituzionale.

Un artista tra sacro e profano – La mostra mette in luce la duplice anima del Malosso: da un lato pittore raffinato di pale d’altare e affreschi religiosi, dall’altro interprete colto e innovativo delle esigenze decorative delle corti. Le opere esposte testimoniano una padronanza tecnica straordinaria, una sensibilità cromatica di matrice veneta e un gusto per la composizione teatrale che prelude alla pittura barocca. La figura del Malosso emerge in tutta la sua complessità e modernità.

Un’occasione da non perdere – Il Cavalier Malosso. Un artista cremonese alla corte dei Farnese rappresenta un’opportunità unica per riscoprire un grande protagonista dell’arte padana. La doppia sede espositiva consente di esplorare in profondità le molte sfaccettature della sua opera, restituendo dignità e attenzione a un artista che, per lungo tempo, è rimasto in ombra rispetto ai suoi contemporanei. Un viaggio culturale da Piacenza a Cremona, all’insegna della bellezza e della memoria.

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