Affitti brevi a Bologna, 250 strutture irregolari scoperte

Cin assente o falsificato: maxi operazione contro gli affitti fantasma

Affitti turistici irregolari: scattano i controlli a Bologna – Nelle ultime due settimane la Guardia di Finanza e la Polizia locale di Bologna hanno intensificato i controlli su bed & breakfast, case vacanza e appartamenti destinati ad affitti brevi. Il bilancio è sorprendente: su circa cinquemila strutture presenti in città, ben 250 sono risultate irregolari. L’operazione si inserisce in un piano di verifica per garantire il rispetto delle normative introdotte a tutela del mercato turistico e della concorrenza leale.

Il codice identificativo nazionale obbligatorio dal 1° gennaio – La maggior parte delle irregolarità riguarda l’assenza del Codice identificativo nazionale (Cin), che dal 1° gennaio 2025 è obbligatorio per tutte le strutture ricettive e gli immobili destinati a locazioni turistiche. Il Cin deve essere esposto visibilmente, indicato in ogni annuncio online e registrato nei sistemi della pubblica amministrazione. La norma è stata pensata per contrastare l’evasione fiscale e garantire trasparenza nel settore turistico.

Guardia di Finanza e Polizia locale smascherano gli affitti illegali. Bologna, controlli a tappeto sugli affitti turistici: 250 irregolari. Turismo irregolare a Bologna, raffica di sanzioni.
Bologna e il nodo degli affitti turistici senza regole.

Scoperti Cin falsi in decine di strutture turistiche

Falsi Cin e tentativi di elusione – Oltre ai casi di totale assenza del codice, le forze dell’ordine hanno scoperto anche alcune strutture che esponevano Cin falsificati o appartenenti ad altri immobili. Un chiaro tentativo di aggirare la normativa per continuare a operare senza rispettare le regole. Le autorità stanno procedendo con verifiche incrociate e sanzioni che, in alcuni casi, possono arrivare fino alla chiusura dell’attività e a multe molto elevate.

Il fenomeno degli affitti brevi fuori controllo – L’esplosione degli affitti brevi ha portato benefici al turismo, ma anche problemi legati alla regolamentazione e alla gestione del territorio. A Bologna, come in molte altre città italiane, la diffusione di strutture non registrate ha effetti anche sul mercato immobiliare, sull’aumento dei canoni d’affitto per residenti e sulla qualità della vita nei quartieri più turistici. La mancanza di controlli regolari ha permesso finora a molte realtà di sfuggire alle regole.

Le dichiarazioni delle autorità – “La legalità deve essere un presupposto fondamentale per chi opera nel settore turistico”, ha dichiarato un portavoce della Guardia di Finanza. Anche l’assessora al turismo del Comune di Bologna ha ribadito l’importanza della trasparenza e del rispetto delle normative, sottolineando come i controlli proseguiranno nei prossimi mesi. L’obiettivo è arrivare a una mappatura completa delle strutture presenti sul territorio e a un sistema equo per tutti.

Verso un turismo più regolato e sostenibile – La lotta agli affitti turistici irregolari si inserisce in un percorso più ampio volto a costruire un modello di turismo sostenibile e regolato. Il Cin rappresenta uno strumento fondamentale per distinguere chi lavora in modo corretto da chi sfrutta le falle del sistema. La sfida, ora, sarà mantenere alta l’attenzione e garantire continuità nei controlli per evitare che le irregolarità continuino a proliferare sotto traccia.

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