Bologna come Parigi e Barcellona: un’alleanza per l’abitare
Un’alleanza tra città europee per affrontare l’emergenza abitativa – Da Bologna ad Atene, da Barcellona a Parigi, il problema della casa accomuna sempre più città europee. L’emergenza abitativa non è più un tema marginale ma una vera e propria crisi urbana che coinvolge famiglie, giovani, studenti e lavoratori. Prezzi inaccessibili, scarsità di alloggi a prezzi calmierati, sfratti in aumento e gentrificazione spinta sono solo alcuni degli elementi che disegnano uno scenario preoccupante. Di fronte a questa realtà condivisa, le grandi città cercano ora una risposta comune, che parte dal basso ma guarda all’Europa.
L’iniziativa di Bologna e l’incontro “Urbana” – Il 29 marzo, al CostArena di via Azzo Gardino, si è tenuto l’incontro “Urbana”, un momento di confronto tra amministratori, esperti e cittadini sui temi della città e dell’abitare. Proprio in questa occasione, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha svelato un’importante iniziativa che coinvolge diversi colleghi europei. “A maggio abbiamo l’incontro con Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione europea, e gli presenteremo un piano per usare i fondi inutilizzati, che alcuni Stati non sono in grado di spendere, per l’abitare nelle nostre città”, ha dichiarato Lepore, come riportato da Repubblica.

Una rete di città per usare i fondi europei inutilizzati
Fondi inutilizzati del Pnrr: un’opportunità da cogliere – La proposta è chiara: destinare parte dei fondi inutilizzati del Pnrr – il Piano nazionale di ripresa e resilienza – a nuove politiche abitative su scala urbana. In molti Paesi europei, infatti, una quota significativa di questi fondi è ancora ferma a causa di ritardi amministrativi o mancanza di progetti esecutivi. Le città, che sono in prima linea nell’affrontare l’impatto sociale della crisi abitativa, chiedono ora di poter usare direttamente queste risorse per interventi mirati e immediatamente realizzabili.
Una visione europea per un problema locale – L’abitare non è più solo una questione nazionale: serve una strategia europea per contrastare l’emergenza. Le città propongono un piano condiviso che dia agli amministratori locali maggiori strumenti per intervenire in modo efficace. La proposta di Bologna, sostenuta da sindaci di diverse metropoli europee, punta a creare un canale diretto tra città e istituzioni europee, affinché si possa agire con maggiore rapidità e autonomia. È una sfida di governance, ma anche di visione politica: mettere l’abitare al centro delle agende urbane.
Politiche abitative: le priorità – Tra le misure previste dal piano vi sono la costruzione di nuovi alloggi pubblici, il recupero di immobili dismessi, il sostegno all’affitto per le fasce più fragili della popolazione e l’introduzione di vincoli sull’uso turistico delle abitazioni. Ogni città potrà declinare le risorse secondo le proprie esigenze, ma l’obiettivo resta comune: garantire il diritto alla casa come elemento fondante della coesione sociale urbana. In questo senso, l’alleanza tra città diventa anche un laboratorio di innovazione e solidarietà europea.
Da Bologna a Bruxelles: prossime tappe – Il prossimo passo sarà l’incontro previsto a maggio con Raffaele Fitto, durante il quale i sindaci presenteranno il piano congiunto. L’iniziativa vuole non solo ottenere risorse, ma anche aprire un dialogo strutturato con le istituzioni europee. Le città chiedono di contare di più, di essere protagoniste di una nuova fase di politiche urbane che mettano al centro le persone, i bisogni reali e il diritto a una vita dignitosa. Bologna, in questo percorso, si propone come capofila e portavoce di una nuova stagione di protagonismo urbano.