Emergenza agricola: servono interventi urgenti

Agricoltura romagnola in crisi dopo l’inizio di primavera

Una primavera difficile per l’agricoltura romagnola – L’inizio della primavera 2025 si è rivelato particolarmente sfavorevole per gli agricoltori della Romagna. Dopo un inverno già segnato da instabilità climatica, il mese di marzo ha portato con sé gelate tardive, grandinate improvvise e piogge prolungate, che hanno colpito duramente le principali aree produttive della regione. Frutteti, orti e campi seminati hanno subito danni ingenti, mettendo in crisi molte aziende che, proprio in questo periodo, si preparano per la stagione di maggior lavoro.

Colture compromesse da gelo e grandine – Le gelate notturne, in particolare, hanno bruciato i germogli di diverse varietà di frutta primaverile, tra cui pesche, albicocche e ciliegie. A queste si sono aggiunte grandinate improvvise che hanno danneggiato le piante già in fiore o in fase di ripresa vegetativa. Molti ortaggi, già trapiantati nei tunnel o in pieno campo, sono stati compromessi. La situazione è ancora in evoluzione, ma i primi rilievi indicano perdite significative, con prospettive di raccolto fortemente ridimensionate.

Gelate e grandine mettono a rischio le colture. Danni ingenti a frutta e ortaggi in Romagna. Le aziende agricole senza assicurazione contro il clima.
Il maltempo colpisce duro le campagne romagnole.

Campi allagati e semine in ritardo: la primavera difficile dei contadini

Piogge abbondanti e campi allagati – Le abbondanti piogge che hanno accompagnato le ultime settimane hanno ulteriormente aggravato la situazione. I terreni, ormai saturi d’acqua, impediscono l’accesso dei mezzi agricoli e ostacolano semine e trapianti. Le operazioni in campo, fondamentali in questa fase dell’anno, risultano ritardate o del tutto bloccate. Oltre al danno diretto sulle colture, si rischiano anche effetti sul calendario agricolo, con conseguenze sull’intera filiera, dalla produzione alla distribuzione.

L’incubo delle assicurazioni agricole – A peggiorare il quadro, si aggiunge la crescente difficoltà per molte aziende agricole nel trovare coperture assicurative adeguate per le proprie produzioni. I cambiamenti climatici, con eventi estremi sempre più frequenti, hanno spinto molte compagnie a ridurre le garanzie offerte o ad aumentare drasticamente i premi. Questo rende più complesso per gli agricoltori tutelarsi da eventi come quelli di queste settimane, lasciandoli esposti a perdite economiche ingenti.

Un sistema da ripensare – Le associazioni di categoria chiedono interventi urgenti da parte delle istituzioni, sia per supportare gli agricoltori colpiti, sia per rivedere il sistema assicurativo agricolo, ritenuto ormai inadeguato rispetto alle nuove condizioni climatiche. Si parla sempre più spesso della necessità di strumenti mutualistici, fondi di solidarietà e incentivi per pratiche agricole più resilienti. Il settore agricolo chiede di non essere lasciato solo in una fase così delicata.

Il clima che cambia e le sfide future – Quello che sta accadendo in Romagna è l’ennesima conferma di un cambiamento climatico sempre più impattante sul settore primario. I modelli agricoli tradizionali si scontrano con un ambiente sempre meno prevedibile. È necessario investire in ricerca, formazione e innovazione per aiutare le aziende agricole a fronteggiare queste nuove sfide. La resilienza del territorio dipenderà dalla capacità di adattarsi rapidamente e con strumenti adeguati.

Gestione cookie