Famiglie in crisi: cresce la povertà anche nelle regioni più forti

Povertà in crescita in Emilia-Romagna: famiglie in crisi raddoppiate in quattro anni

Un fenomeno in allarmante aumento – La povertà in Emilia-Romagna ha registrato un’impennata significativa negli ultimi quattro anni. I dati presentati dalla commissione Welfare, sulla base delle rilevazioni Istat, parlano chiaro: il numero di famiglie in condizione di povertà assoluta è raddoppiato, segnalando un trend preoccupante anche in una delle regioni tradizionalmente considerate tra le più solide dal punto di vista socio-economico.

Povertà raddoppiata in Emilia-Romagna: l’allarme dei dati Istat. Welfare sotto pressione: la commissione analizza i numeri. Mazzoni: “Fare rete per affrontare l’emergenza povertà”.
Emilia-Romagna, nuove fragilità e vecchie disuguaglianze.

Commissione Welfare: serve un’azione strutturata e condivisa

L’analisi della commissione Welfare – Durante l’ultima seduta della commissione regionale Welfare, si è discusso dell’evoluzione del fenomeno, con un focus particolare sull’impatto della pandemia, dell’inflazione e del caro energia. I dati Istat evidenziano come la fragilità economica abbia colpito non solo chi era già in difficoltà, ma anche molte famiglie della cosiddetta “classe media”, che oggi si trovano costrette a rinunciare a spese fondamentali come cure mediche, istruzione o alimentazione equilibrata.

Le parole di Mazzoni: “Occorre fare rete” – Durante il dibattito, è intervenuto anche il presidente della commissione, Federico Mazzoni, che ha sottolineato l’urgenza di un’azione coordinata tra enti locali, terzo settore, associazioni e istituzioni. “Occorre fare rete — ha dichiarato — per costruire risposte efficaci, flessibili e vicine ai territori. La povertà non è solo mancanza di reddito, ma anche isolamento, solitudine, assenza di opportunità”. Mazzoni ha poi ricordato l’importanza di rafforzare i servizi sociali e investire in politiche di prevenzione.

I volti della nuova povertà – Tra i nuovi poveri si contano sempre più famiglie con figli, lavoratori precari, anziani soli e giovani disoccupati. Non si tratta più solo di emarginazione storica, ma di situazioni improvvise e spesso invisibili. Molte persone si trovano per la prima volta nella condizione di dover chiedere aiuto, rivolgendosi a centri di ascolto, mense solidali e sportelli sociali. Un cambiamento che mette a dura prova il sistema di welfare locale.

Le risposte del territorio – In Emilia-Romagna esistono già esperienze virtuose di contrasto alla povertà: dai progetti di co-housing per famiglie in emergenza abitativa alle reti solidali che distribuiscono beni di prima necessità, fino ai percorsi di inserimento lavorativo. Tuttavia, secondo la commissione, è necessario passare da interventi emergenziali a strategie strutturali, con investimenti stabili e una visione a lungo termine.

Verso un nuovo modello di welfare – L’aumento della povertà impone una riflessione più ampia sul modello di sviluppo e sul ruolo del welfare. “Non basta erogare sussidi — ha ricordato un intervento della commissione — serve creare condizioni affinché le persone possano tornare a essere autonome, partecipi, parte di una comunità”. La sfida è costruire un sistema capace di affrontare le vulnerabilità in modo integrato e umano, mettendo al centro la dignità della persona.

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