Bondeno, la deviazione della Destra Po accende il dibattito ma rivela un tesoro di storia locale
Una deviazione che divide la politica –A Bondeno, la temporanea deviazione del tracciato ciclabile della Destra Po, resa necessaria dai lavori per un nuovo impianto di bonifica, ha generato un acceso confronto politico. Da un lato c’è chi lamenta la mancanza di chiarezza e condivisione nelle scelte progettuali, dall’altro chi difende la necessità dell’intervento, considerandolo fondamentale per la sicurezza idraulica del territorio. In mezzo a questa contrapposizione, però, emergono anche voci costruttive che vedono nella deviazione un’opportunità culturale e turistica.

Bondeno, la deviazione della Destra Po diventa un’opportunità culturale
Un’occasione per scoprire il territorio –Tra i sostenitori di questa visione positiva c’è Michele Zanconato, residente a Stellata, curatore del blog “Visita Stellata” e profondo conoscitore della storia locale. Secondo Zanconato, il nuovo tracciato temporaneo, lungo circa 15 chilometri, offre l’occasione per scoprire luoghi meno noti ma di grande valore storico, artistico e paesaggistico. “È come se la storia si fosse avvicinata al manubrio”, afferma, sottolineando il potenziale educativo e turistico della variante.
Le tappe della nuova ciclovia – Il percorso alternativo attraversa borghi, campi coltivati, argini secondari e tratti di campagna che custodiscono tracce del passato. Da antiche case rurali a manufatti idraulici storici, dai resti delle fortificazioni alle pievi dimenticate, il tragitto si snoda tra elementi che raccontano la vita e le trasformazioni del territorio ferrarese. Il cambio di rotta diventa così un’occasione per pedalare tra le pieghe della storia, spesso invisibile ai flussi principali.
La memoria che si fa racconto –Zanconato, con il suo blog, propone di accompagnare i ciclisti lungo il nuovo itinerario con brevi racconti, aneddoti e schede storiche, trasformando la pedalata in un viaggio narrato. La memoria collettiva si fa strumento di valorizzazione del paesaggio, in un dialogo continuo tra presente e passato. Ogni curva del percorso può diventare un punto di sosta e riflessione, contribuendo a creare un turismo lento, consapevole e coinvolgente.
Valorizzare senza dimenticare le criticità – Naturalmente, la deviazione comporta anche disagi per i ciclisti abituali e per il turismo che si affida ai tracciati ufficiali. Le associazioni locali chiedono che venga garantita segnaletica chiara, manutenzione e servizi adeguati lungo il nuovo tratto. Ma l’idea di trasformare un disagio in risorsa è accolta con favore da chi crede in un turismo che non si limiti alla fruizione, ma coinvolga e racconti il territorio.
Un tracciato temporaneo che può lasciare un segno duraturo – Sebbene la deviazione della Destra Po sia destinata a rientrare una volta conclusi i lavori, l’esperienza del nuovo percorso potrebbe lasciare un’eredità importante. Un’occasione per mettere in luce luoghi marginali e narrazioni locali, e per ripensare la mobilità ciclabile come strumento di connessione non solo fisica, ma anche culturale. Bondeno si scopre così, ancora una volta, crocevia di acqua, storia e possibilità.