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Cultura

Perché Forlì e Cesena vogliono essere Capitale della Cultura 2028

La candidatura congiunta di Forlì e Cesena: un percorso in salita

Le ambizioni di Forlì e Cesena
Forlì e Cesena hanno deciso di unire le forze per candidarsi insieme a Capitale Italiana della Cultura 2028. L’idea di una candidatura congiunta nasce dalla volontà di valorizzare le peculiarità culturali di entrambe le città e di offrire un progetto ampio e inclusivo. Tuttavia, nonostante le potenzialità di questa proposta, ci sono diversi ostacoli normativi che potrebbero impedirne la realizzazione.

Forlì e Cesena chiedono una deroga per la Capitale della Cultura.

Le norme attuali impediscono la candidatura congiunta di Forlì e Cesena

Le norme attuali e il vincolo della candidatura singola
Secondo la legge vigente, la Capitale Italiana della Cultura deve essere un unico comune e non un’associazione di più città. Questo principio si basa sull’idea che una singola realtà urbana possa meglio rappresentare e sviluppare un programma coerente e identitario. La candidatura congiunta di Forlì e Cesena, dunque, non rientra nei parametri attuali, ponendo un problema di ammissibilità della proposta.

I precedenti e le possibili eccezioni
Nel passato, alcune candidature hanno già sollevato il tema della partecipazione congiunta, sebbene senza risultati positivi. Ad esempio, il caso di Mantova e Sabbioneta nel 2016 dimostrò che una collaborazione tra città poteva essere riconosciuta solo se una delle due risultava formalmente prevalente. Tuttavia, esistono precedenti europei, come la doppia capitale della cultura Essen e Ruhr nel 2010, che potrebbero offrire spunti di riflessione.

Il ruolo della politica nella possibile modifica delle regole
La questione ora passa alla politica, che dovrà valutare se e come modificare le norme per consentire a Forlì e Cesena di presentare una candidatura unitaria. Il Ministero della Cultura e gli enti locali potrebbero lavorare a una soluzione legislativa che permetta una deroga o un nuovo modello di candidatura basato su una rete territoriale. In tal senso, il sostegno delle istituzioni sarà fondamentale per superare i limiti attuali.

I vantaggi di una candidatura congiunta
Un’eventuale apertura alla candidatura congiunta porterebbe numerosi benefici. Unendo le risorse e le strutture culturali di entrambe le città, il progetto potrebbe risultare più competitivo e attrattivo. Inoltre, valorizzare il territorio nel suo insieme potrebbe rappresentare un modello innovativo di promozione culturale, capace di includere più realtà in un’unica visione strategica.

Le prossime mosse di Forlì e Cesena
Nonostante le difficoltà, Forlì e Cesena sembrano determinate a portare avanti la loro proposta. La strategia potrebbe prevedere un dialogo istituzionale con il governo per ottenere una modifica delle regole o il riconoscimento di una candidatura speciale. In alternativa, le due città potrebbero valutare un modo per presentare formalmente un’unica candidatura pur mantenendo la natura condivisa del progetto.

Antonio Frezza

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