Sotto le Due Torri: il consumo di stupefacenti non accenna a diminuire
Un fenomeno in crescita nonostante i controlli
Nonostante le operazioni delle forze dell’ordine, il consumo di sostanze stupefacenti a Bologna non mostra segni di rallentamento. Una recente ricerca dell’Istituto Mario Negri ha rivelato dati allarmanti: nel capoluogo emiliano si consumano oltre 100 dosi giornaliere di cannabis e 20 di cocaina ogni mille abitanti. Questi numeri posizionano la città tra le prime in Italia per l’uso di droghe, dimostrando come la domanda resti elevata anche in un contesto di controlli serrati e repressione.

Cannabis, cocaina e ketamina: Bologna ai vertici del consumo
Il ruolo della Cannabis: un consumo costante – La cannabis si conferma la sostanza più diffusa a Bologna, seguendo una tendenza riscontrata anche a livello nazionale. Con oltre 100 dosi giornaliere ogni mille abitanti, il capoluogo emiliano si distingue per un uso costante, indipendentemente dall’età e dalla classe sociale. Questo dato solleva interrogativi sulla percezione della cannabis, che per molti non è più vista come una droga pericolosa, ma come una sostanza di uso comune, favorita anche dalla crescente apertura verso la legalizzazione in diverse parti del mondo.
Cocaina e Ketamina: il lato oscuro della movida – Se la cannabis rappresenta il consumo più diffuso, la cocaina e la ketamina si confermano come le droghe legate al mondo della notte. Bologna registra una media di 20 dosi di cocaina al giorno ogni mille abitanti, numeri che confermano l’alto tasso di consumo di questa sostanza nel territorio. Ancora più sorprendente è la diffusione della ketamina, un anestetico con effetti dissociativi, che vede Bologna al secondo posto in Italia dopo Merano, con una media di 20 dosi giornaliere ogni mille abitanti, contro una media nazionale di circa cinque.
Un problema radicato nella società – Il consumo di stupefacenti a Bologna non è solo una questione di numeri, ma riflette un problema sociale più ampio. Le sostanze vengono assunte da persone di ogni estrazione, dagli studenti universitari ai lavoratori, fino ai professionisti. La facilità di reperibilità e il consolidamento di una cultura dello sballo contribuiscono a mantenere alti i livelli di consumo. Le istituzioni locali si trovano così a dover affrontare un fenomeno che va oltre la semplice repressione, richiedendo un intervento più ampio e mirato alla prevenzione.
Strategie di contrasto e prevenzione – Le forze dell’ordine continuano a intensificare le operazioni per contrastare il traffico e lo spaccio di stupefacenti, ma la sola repressione non basta. Servono politiche di prevenzione efficaci, con programmi educativi nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile. Inoltre, sarebbe necessario ampliare i servizi di supporto per i consumatori, attraverso centri di ascolto e percorsi di recupero, per ridurre il rischio di dipendenza e marginalizzazione sociale.
Bologna e il futuro: Quali soluzioni? – Bologna si trova di fronte a una sfida complessa, che richiede un approccio integrato tra sicurezza, prevenzione e assistenza. Le politiche locali dovrebbero puntare su una maggiore sensibilizzazione, investendo in campagne informative e offrendo alternative di socializzazione per i giovani. Solo con un intervento strutturato si potrà arginare il fenomeno e ridurre il consumo di sostanze stupefacenti in città.