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Troppe case vuote, pochi residenti: il problema dell’Appennino

L’Appennino e il problema delle case vuote

Nell’Appennino bolognese, quasi la metà delle abitazioni risulta vuota o utilizzata solo per brevi periodi durante l’anno. Questo dato emerge dal libro “Sette montagne, otto colline e una pianura” di Gianluigi Bovini e Franco Chiarini, che analizza la situazione di 17 Comuni della zona. Il fenomeno riflette una tendenza diffusa in molte aree montane italiane, dove lo spopolamento ha lasciato dietro di sé centri abitati scarsamente frequentati.

Rilanciare l’Appennino: idee per riempire le case vuote.

Spopolamento e case inutilizzate: cosa fare per l’Appennino

Uno squilibrio tra domanda e offerta – Mentre in città come Bologna l’emergenza abitativa costringe studenti, lavoratori e imprese a fare i conti con affitti elevati e disponibilità limitata, nei Comuni appenninici il problema è opposto. Qui abbondano le case vuote, spesso ereditate o non più utilizzate dagli ex residenti. Questa disparità evidenzia la necessità di strategie mirate per favorire il ripopolamento delle aree montane.

Le cause dello spopolamento – Diversi fattori hanno contribuito alla progressiva desertificazione dell’Appennino. Tra questi, la mancanza di opportunità lavorative, la difficoltà di accesso ai servizi essenziali e una rete di trasporti insufficiente. La popolazione giovane ha teso a trasferirsi nelle città, lasciando interi borghi abitati solo da anziani o utilizzati come seconde case per brevi soggiorni.

Le possibili soluzioni per il rilancio – Per invertire questa tendenza, servono politiche innovative. Incentivi fiscali per chi decide di trasferirsi, agevolazioni per chi ristruttura immobili abbandonati e lo sviluppo del turismo sostenibile possono rappresentare passi concreti verso il ripopolamento. Inoltre, il potenziamento delle infrastrutture digitali e dei trasporti potrebbe rendere più attrattivo vivere in montagna.

Il ruolo della tecnologia e del lavoro da remoto – Con la crescente diffusione del lavoro da remoto, l’Appennino potrebbe trasformarsi in una meta ideale per chi desidera uno stile di vita meno frenetico senza rinunciare alla produttività. Investire nella connettività e nelle strutture per lo smart working potrebbe incentivare il ritorno di giovani professionisti, contribuendo a dare nuova vita ai borghi.

Un futuro possibile per le montagne italiane – Nonostante le difficoltà, le aree montane hanno un potenziale enorme. Il patrimonio naturale, culturale e gastronomico dell’Appennino rappresenta una risorsa preziosa che, se valorizzata adeguatamente, potrebbe attirare nuovi residenti e investitori. Con strategie mirate e una visione di lungo periodo, la rinascita dell’Appennino è ancora possibile.

Antonio Frezza

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