Una tecnologia che migliora la durata della batteria e riduce i rischi di infezione. Un passo avanti nella gestione delle aritmie cardiache.
Un significativo passo avanti nella cardiologia è stato compiuto presso l’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, dove un pacemaker senza fili è stato impiantato per la prima volta. Questo intervento innovativo, eseguito sotto la guida del dottor Andrea Rubboli, rappresenta un’importante rivoluzione nella gestione delle aritmie cardiache, migliorando la qualità della vita dei pazienti.
Il pacemaker impiantato è di ultimissima generazione: un dispositivo di pochi centimetri, senza fili, inserito direttamente all’interno del cuore tramite una semplice puntura della vena di una gamba. Questa nuova tecnologia elimina la necessità di fili collegati sottocute, che tradizionalmente rappresentano un potenziale rischio di infezioni e complicazioni.
“Quando il sistema elettrico cardiaco subisce danni, ad esempio a causa dell’invecchiamento, è spesso necessario ricorrere a un pacemaker,” spiega il dottor Rubboli. “Di solito, la batteria del dispositivo viene impiantata sottocute a livello della clavicola, con fili che raggiungono il cuore attraverso le vene del torace. Tuttavia, questi fili possono sviluppare infezioni gravi, rendendo impossibile il loro successivo reimpianto.”
Con il nuovo pacemaker senza fili, tali problematiche vengono eliminate. Inoltre, il dispositivo è progettato per avere una maggiore durata della batteria rispetto ai modelli tradizionali e offre la possibilità di essere rimosso facilmente quando esaurito, senza dover affrontare interventi chirurgici complessi.
L’intervento è stato effettuato su un paziente di 75 anni che soffriva di problemi al ritmo cardiaco. La procedura, minimamente invasiva, ha richiesto solo una breve degenza e il paziente ha mostrato un recupero rapido e senza complicazioni. Questo risultato sottolinea l’efficacia e la sicurezza della nuova tecnologia.
La scelta di Ravenna come sede per l’esecuzione di questo intervento pionieristico testimonia l’eccellenza dell’Unità Operativa di Cardiologia diretta dal dottor Rubboli. Il team medico ha dimostrato grande competenza nell’adattarsi a questa innovazione tecnologica, destinata a diventare uno standard nella pratica cardiologica.
Il pacemaker senza fili non rappresenta solo un miglioramento clinico, ma anche un significativo progresso in termini di comfort per il paziente. L’assenza di fili sottocutanei elimina il rischio di infezioni locali e offre una maggiore libertà di movimento, migliorando sensibilmente la qualità della vita.
In conclusione, l’intervento realizzato a Ravenna segna un importante traguardo nella medicina moderna. La speranza è che questa tecnologia possa essere presto resa disponibile su scala più ampia, offrendo una soluzione innovativa a numerosi pazienti con problemi cardiaci. La cardiologia continua a evolversi, e interventi come questo ne sono la dimostrazione tangibile.